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Isolated Memories: Remembering (and Forgetting) Colonial Deportations from Libya to Italy
In 1911, the Italian liberal government launched the colonial invasion of what is now known as Libya. Italy’s response to local resistance was largely unprecedented in the history of European colonialism. Thousands of people, including children, women, and elderly people were deported to the metropole. Throughout the 1910s, deportees were taken from Libya to over 20 Italian locations. The majority were sent to southern Italian islands where a penal colony system was already in place, namely Ustica, the Tremiti archipelago, Ponza, and Favignana. Hundreds of deportees were also sent to the military prison of Gaeta.
This bilingual (Italian and English) online exhibition - created by Dr Galadriel Ravelli with the support of local partners- visually explores the extent to which the past presence of Libyan deportees is visible and memorialized on these sites. It brings together locations where Libyan deportees were held between 1911 and the early 1930s, highlighting a range of local memory sites. Some, marked with plaques or monuments, explicitly commemorate the experiences of the deportees, while others, like former detention sites, bear no visible trace of this history
The online exhibition also engages with the voices of some local community members tied to former sites of confinement, capturing their reflections on the visibility and invisibility of the past Libyan presence on the islands and the former military prison in Gaeta (Section: Local Communities and the Memory of Colonial Deportations).
The exhibition encourages viewers to reflect on the role of physical memory sites in eliciting reflections on colonial histories and their legacy. By treating local memory work on colonial deportations as ‘isolated memories’, both literally and metaphorically, the exhibition wishes to throw light on the persistent displacement (and silencing) of colonial memories at the national and European levels.
The exhibition is organised into three main sections:
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Remembering (and) Forgetting Colonial Deportations from Libya to Italy (with a dedicated section for each site: Ustica, Tremiti archipelago, Gaeta, Ponza, and Favignana)
The pictures are geographically and thematically labelled. The main themes are: monuments and plaques, detention, life on the island and local memories.
It is recommended that you click on each picture to fully view them.
The section ‘The Exhibition’ provides a more extensive insight into the exhibition’s rationale.
Please scroll down for the description of the exhibition in Italian.
Memorie Isolate: Ricordare (e dimenticare) le deportazioni coloniali dalla Libia all'Italia
Nel 1911, il governo liberale italiano lanciò l’invasione coloniale di quella che oggi è conosciuta come Libia. La risposta italiana alla resistenza locale fu in gran parte senza precedenti nella storia del colonialismo europeo: migliaia di persone, tra cui bambini, donne e anziani, furono deportate nella madrepatria. Nel corso degli anni dieci del Novecento, i deportati furono trasferiti dalla Libia in oltre venti località italiane. La maggior parte fu deportata in alcune isole del Sud Italia, dove era già attivo un sistema di colonie penali: Ustica, l’arcipelago delle Tremiti, Ponza e Favignana. Centinaia di deportati furono inoltre condotti nella prigione militare di Gaeta (si veda la sezione Il Contesto storico per ulteriori informazioni).
Questa mostra online bilingue (italiano ed inglese), realizzata dalla Dott.ssa Galadriel Ravelli (University of Bath) grazie anche alla collaborazione di partner locali , esplora le tracce visive (e la mancanza di esse) della passata presenza dei deportati libici in questi luoghi, e il modo in cui essa viene commemorata. La mostra mette simbolicamente in connessione i vari luoghi in cui migliaia di persone vennero deportate dalla Libia. In alcuni di questi luoghi, la presenza dei deportati libici è esplicitamente ricordata tramite targhe commemorative o monumenti. In altri luoghi, come nel caso di varie ex strutture di detenzione, non esiste alcuna traccia visibile di questa presenza.
La mostra online si confronta anche con le voci di esponenti delle comunità locali negli ex siti di confinamento, raccogliendo le loro riflessioni sulla visibilità e l’invisibilità della passata presenza libica nelle isole e nell’ex prigione militare di Gaeta (Comunità locali e memoria delle deportazioni coloniali).
La mostra invita il pubblico a riflettere su come i luoghi fisici della memoria possano sollecitare riflessioni sul passato coloniale e sulla sua influenza nel presente. Nel trattare le attività commemorative sulle deportazioni coloniali come “memorie isolate”, sia in senso letterale che metaforico, la mostra mette in luce la costante disconnessione del passato coloniale (e il suo silenziamento) rispetto al discorso pubblico nazionale ed europeo.
La mostra è articolata in tre sezioni principali:
Ricordare (e) dimenticare le deportazioni coloniali dalla Libia all’Italia (con una sezione dedicata a ogni luogo di deportazione: Ustica, arcipelago delle Tremiti, Gaeta, Ponza e Favignana)
Comunità locali e la memoria delle deportazioni coloniali
Le fotografie sono categorizzate geograficamente e tematicamente. I temi principali sono: monumenti e targhe, detenzione, vita sull’isola e memorie locali.
Si consiglia di cliccare su ogni immagine per visualizzarla completamente.
La sezione “La mostra” offre uno sguardo più approfondito sulla struttura della mostra i suoi obiettivi. Per ulteriori informazioni sul progetto e la sua autrice, si prega di visitare la sezione Il progetto.